Selezione corretta del punto di ancoraggio
Aspetto fondamentale per garantire la sicurezza nei lavori in quota

La selezione corretta del punto di ancoraggio rappresenta uno degli aspetti fondamentali per garantire la sicurezza nei lavori in quota.
Ogni ambiente di lavoro presenta caratteristiche uniche che influenzano la scelta del sistema di ancoraggio più idoneo, rendendo indispensabile un’analisi attenta delle condizioni operative, delle strutture disponibili e delle normative tecniche di riferimento.
I punti di ancoraggio costituiscono l’elemento di collegamento tra il lavoratore e il sistema di protezione contro le cadute, ed è pertanto essenziale che siano selezionati e utilizzati in modo adeguato.
In questa guida verranno esaminati i principali criteri per individuare il punto di ancoraggio più appropriato in funzione del contesto lavorativo, le diverse tipologie di dispositivi esistenti e le modalità operative da adottare per garantirne la corretta applicazione.
L’obiettivo è fornire una panoramica esaustiva e accessibile anche a chi non possiede una formazione tecnica specialistica, ma desidera comprendere meglio le logiche alla base della sicurezza in ambienti sopraelevati o ad alto rischio di caduta.
Le caratteristiche dell’ambiente influenzano la scelta del punto di ancoraggio
Ogni scenario operativo richiede una valutazione personalizzata per determinare il tipo di ancoraggio più idoneo a garantire la protezione dei lavoratori.
I fattori ambientali giocano un ruolo determinante nella selezione dei dispositivi più adatti.
Differenze tra ambienti interni ed esterni
La distinzione tra ambienti interni ed esterni è uno degli elementi principali da considerare.
In contesti interni, come stabilimenti industriali, magazzini o officine, i punti di ancoraggio possono essere realizzati su strutture portanti in cemento armato, acciaio o legno.
L’assenza di agenti atmosferici permette l’utilizzo di materiali meno soggetti a corrosione, e le condizioni operative sono generalmente più controllabili.
Al contrario, nei lavori all’esterno - come tetti, facciate, impianti industriali o torri - è necessario adottare dispositivi resistenti all’azione di pioggia, vento, gelo e raggi UV.
In questi casi si privilegiano materiali ad alta resistenza alla corrosione, come l’acciaio inox o l’alluminio anodizzato.
Inoltre, l’esposizione a condizioni climatiche estreme richiede un’attenta valutazione della durabilità e dell’affidabilità dell’intero sistema nel lungo periodo.
Superfici portanti e resistenza strutturale
La resistenza della superficie su cui verrà installato il punto di ancoraggio è un altro aspetto critico.
Un ancoraggio efficace deve essere applicato a una struttura in grado di sopportare le forze generate da una caduta, che possono raggiungere valori significativi.
Prima dell’installazione è necessario eseguire una verifica strutturale per accertarsi che il supporto scelto sia idoneo.
Le superfici più comuni includono coperture in calcestruzzo, travi metalliche, pareti in muratura o elementi prefabbricati.
Ogni materiale presenta caratteristiche meccaniche specifiche e richiede ancoraggi progettati su misura.
È fondamentale evitare il fissaggio su elementi fragili o decorativi, che non garantiscono la tenuta necessaria in caso di emergenza.
Condizioni operative e frequenza degli accessi
La modalità con cui il punto di ancoraggio sarà utilizzato influisce notevolmente sulla scelta del dispositivo.
Se si prevede un uso occasionale per ispezioni o interventi manutentivi, si potrà optare per soluzioni mobili o temporanee.
In presenza di accessi frequenti, invece, è preferibile installare sistemi permanenti, che garantiscono maggiore sicurezza, durabilità e praticità di utilizzo.
Anche la presenza di ostacoli, la necessità di spostarsi lungo superfici estese o la possibilità di lavorare da più direzioni contribuiscono a definire la tipologia di ancoraggio più adatta.
Un’analisi approfondita delle operazioni previste permette di selezionare dispositivi che facilitano il lavoro e riducono il rischio di cadute accidentali.
Le tipologie di punti di ancoraggio e le loro applicazioni pratiche
Esistono diverse tipologie di punti di ancoraggio, ciascuna progettata per rispondere a specifiche esigenze operative e ambientali.
Conoscerne le caratteristiche consente di orientarsi nella scelta più adeguata al contesto di utilizzo.
Ancoraggi fissi e permanenti
Gli ancoraggi fissi rappresentano una soluzione ideale per ambienti dove i lavori in quota sono frequenti e ricorrenti.
Vengono installati in modo permanente su strutture stabili, come tetti industriali, facciate continue o piattaforme sopraelevate, e costituiscono un punto di collegamento sempre disponibile per gli operatori.
Questi sistemi possono essere puntuali, ovvero consistenti in un singolo punto di aggancio, oppure lineari, con cavi o binari che permettono lo spostamento dell’operatore lungo una traiettoria definita.
I dispositivi fissi garantiscono un elevato livello di sicurezza, richiedono una corretta progettazione iniziale e devono essere sottoposti a manutenzione regolare.
Ancoraggi mobili e temporanei
Gli ancoraggi mobili sono utilizzati in situazioni in cui non è possibile o non è necessario installare sistemi permanenti.
Questi dispositivi possono essere fissati temporaneamente a strutture solide durante il tempo necessario allo svolgimento del lavoro, e successivamente rimossi.
Tra gli esempi più comuni troviamo le cinghie di ancoraggio, i tripodi per accessi in ambienti confinati, i contrappesi per tetti piani e i sistemi di ancoraggio a vuoto.
Queste soluzioni offrono grande versatilità, ma richiedono una valutazione attenta della stabilità e dell’efficienza del supporto scelto.
Devono essere utilizzati da personale formato, in quanto l’errata applicazione può compromettere gravemente la sicurezza.
Ancoraggi certificati secondo le normative
Tutti i dispositivi di ancoraggio devono essere conformi alle normative tecniche in vigore, per assicurare un livello adeguato di protezione.
Le principali norme di riferimento sono:
- UNI EN 795: classifica gli ancoraggi in base alla loro funzione e al tipo di utilizzo (classe A, B, C, D ed E)
- UNI CEN/TS 16415: specifica i requisiti per i dispositivi utilizzabili da più persone contemporaneamente
- UNI 11578: fornisce indicazioni per gli ancoraggi strutturali permanenti
È essenziale che i dispositivi siano accompagnati da una dichiarazione di conformità, da istruzioni dettagliate per l’installazione e da indicazioni chiare per l’utilizzo.
La marcatura corretta rappresenta una garanzia di qualità e affidabilità.
Le buone pratiche operative per garantire un uso sicuro dei punti di ancoraggio
Una corretta selezione del punto di ancoraggio deve essere accompagnata da comportamenti responsabili e da una gestione scrupolosa del sistema, per assicurare un’efficace protezione durante tutte le fasi di lavoro.
Ispezione, manutenzione e controllo periodico
Ogni punto di ancoraggio, sia esso fisso o mobile, deve essere sottoposto a controlli regolari per verificare l’assenza di danni, usura o alterazioni che ne compromettano la funzionalità.
Le ispezioni devono essere eseguite da personale qualificato con cadenza annuale, o più frequentemente in ambienti particolarmente aggressivi.
Le verifiche comprendono l’analisi visiva dei componenti, la verifica della stabilità dell’ancoraggio alla struttura, il controllo dei fissaggi e la valutazione delle condizioni ambientali che possono influenzarne la durata.
Ogni intervento deve essere registrato su un apposito registro di manutenzione.
Utilizzo corretto dei dispositivi di protezione individuale
Un punto di ancoraggio, per quanto sicuro, non è sufficiente se non viene utilizzato in combinazione con dispositivi di protezione individuale idonei.
È indispensabile impiegare imbracature, cordini con assorbitore di energia, dispositivi retrattili o di posizionamento che siano compatibili con l’ancoraggio selezionato.
L’operatore deve ricevere una formazione specifica sull’uso dei DPI, sulla valutazione del tirante d’aria e sulla corretta gestione del sistema in caso di emergenza.
La consapevolezza e la preparazione dell’utente costituiscono un elemento chiave per la prevenzione degli incidenti.
Pianificazione e documentazione degli interventi
Ogni attività che prevede l’utilizzo di punti di ancoraggio deve essere preceduta da una pianificazione dettagliata.
È necessario redigere un piano di lavoro che includa l’analisi dei rischi, le modalità operative, la descrizione dei dispositivi utilizzati e le responsabilità del personale coinvolto.
La documentazione deve essere conservata e resa disponibile in caso di controlli, in modo da attestare la conformità dell’intervento alle normative vigenti.
Una corretta gestione documentale contribuisce a garantire trasparenza, tracciabilità e sicurezza.
Adesso sai come acegliere il Punto di Ancoraggio adatto in base all’ambiente di lavoro
La scelta del punto di ancoraggio più adatto dipende da numerosi fattori legati all’ambiente di lavoro, alla tipologia di attività e alle caratteristiche strutturali del sito.
Comprendere le differenze tra le varie soluzioni disponibili, conoscere le normative tecniche e adottare buone pratiche operative consente di realizzare sistemi di protezione efficaci e duraturi.
Una corretta selezione e gestione degli ancoraggi è fondamentale per prevenire incidenti, tutelare la salute dei lavoratori e garantire la conformità alle disposizioni in materia di sicurezza.
Informazioni tratte da: https://www.pegasoanticaduta.it/punti-di-ancoraggio-anticaduta-cosa-sono-e-come-funzionano/
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